Scomparsa prematuramente nel 2009, Pina Bausch ha lasciato un vuoto incolmabile nel mondo della danza e del teatro contemporanei. Una perdita immensa, che ha privato il mondo della cultura di una figura carismatica, di un’artista potentissima e di un’autentica innovatrice dell’estetica coreutica.
Dal giorno della sua morte è in corso un complesso progetto di recupero e digitalizzazione dell’Archivio Pina Bausch: un modo per salvare, organizzare e condividere tutto il materiale esistente relativo al suo lavoro internazionale e a quello del Tanztheater Wuppertal.
A coordinare il tutto è la Pina Bausch Foundation, diretta da Rolf-Salomon Bausch, figlio di Pina. Un percorso lungo e necessario, che ha condotto di recente a una scoperta d’eccezione. È stato infatti rinvenuto un lungometraggio, dal titolo AHNEN ahnen, realizzato da Pina Bausch nel 1987 mentre era impegnata a girare Il Lamento dell’Imperatrice, uscito nel 1990, sua unica altra produzione cinematografica conosciuta. Il film, rimasto sepolto tra gli scaffali della Fondazione per decenni, racconta dell’originale, intenso, minuzioso metodo di lavoro attuato dalla coreografa con la sua compagnia. AHNEN ahnen era nato per un’esigenza pratica, quasi una sfida: Pina volle dimostrare ai produttori de Il Lamento dell’Imperatrice che era capace di girare un intero film senza avvalersi di un copione.
Dall’ideazione alla creazione, fino alla messa in scena, le sue opere – che fossero spettacoli o lavori cinematografici per il grande schermo – nascevano grazie a una maniera tutta personale di approcciare la danza e il rapporto con i danzatori. Un processo mai svelato, lontano dai tradizionali format, che l’artista aveva deciso di fissare su pellicola: da lei diretto e montato, il film è un documentario sulla genesi dell’omonimo spettacolo teatrale Ahnen (1987), ancora inedito in Italia.
AHNEN ahnen è stato presentato unicamente a Wuppertal, lo scorso 18 gennaio, nell’ambito del festival che celebra – fino a maggio 2014 – i quarant’anni dalla nascita del mitico Tanztheater Wuppertal.
- Helga Marsala
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